10 Dic Licenziamento badante non in regola
Licenziamento colf/badante: come essere in regola ed evitare che la collaboratrice domestica licenziata faccia vertenza. Quali sanzioni rischia il datore di lavoro non in regola con assunzione.
Se il lavoro domestico è in nero i problemi salgono al momento di interrompere il rapporto di lavoro.
Basandosi sui dati dell’INPS, la spesa annuale degli italiani per colf e badanti è uguale a 7 miliardi all’anno solo per quelli in regola. In Italia circa il 50% delle badanti lavora in nero e nei casi “migliori” si tratta di zone di grigio perché il contratto c’è ma l’inquadramento è sbagliato.
Molti rapporti di lavoro domestico finiscono in tribunale. Se la colf o la badante licenziata va al patronato possono sorgere ore di lavoro non pagate, ferie non usufruite e tredicesime saltate.
Licenziamento colf e badanti in nero: quando si rischia la vertenza
Sicuramente quindi il primo consiglio per evitare la vertenza da parte di colf e badanti è quello di essere in regola. Anche per una sola giornata in nero si può pagare una multa di 3.000 euro.
Per essere in regola con i contributi colf e badanti bisogna non solo pagare quelli per l’effettivo orario lavorativo, ma anche effettuare i versamenti dovuti alla Cassa malattia.
I problemi possono sorgere quando la lavoratrice va a chiedere dei rimborsi.
Licenziamento colf e badanti: procedura per evitare vertenze
Quando la lavorante si licenzia/viene licenziata bisogna comunicarlo al caf oppure all’associazione o al commercialista di propria fiducia e richiedere l’elaborazione di una busta paga o di un conteggio di lavoro per il calcolo delle spettanze di fine rapporto (ricordate che entro 5 giorni dovete anche comunicare all’Inps la cessazione del rapporto di lavoro).